oggi avevo preparato una ricetta per voi , ma non riesco a postarla
quello che sta' succedendo mi sconvolge
Attacco francese, si combatte a Bengasi e Misurata. Ormai è guerra senza quartiere
Una colonna di carri armati, per iniziare. Questo il primo obiettivo colpito dai caccia bombardieri francesi, che sono arrivati sulla Libia qualche minuto dopo la fine della riunione a Parigi tra la nuova coalizione dei volenterosi. Poi la pioggia di razzi su Tripoli, sparati dalle navi della marina Usa.
A Bengasi si combatte con le truppe lealiste in città, almeno trenta morti. Civili in fuga verso l'Egitto. Almeno questo dice al-Jazeera, alla quale andrà dedicata un'analisi a parte, alla fine di questa rivoluzione nel mondo arabo. Al-Jazeera dice, tutti riprendono. Il caccia abbattuto sui cieli di Bengasi, in poche ore, è diventato un velivolo mal manovrato dai ribelli e non un caccia di Gheddafi. Per ore, però, tutti l'hanno raccontata così. Al-Jazeera dice, tutti ripetono. L'Europa si lancia in guerra, come avviene sempre più spesso dopo la caduta del muro di Berlino.
No fly zone, si dice. Quindi rendere inefficaci i caccia bombardieri libici, ma anche - come visto - colpire i mezzi a terra. E quindi rendere inoffensivi anche eventualmente le strutture militari di Gheddafi, che in parole povere significa bombardare Tripoli. Dopo? Nessuno lo dice, tutti spergiurano che mai si entrerà via terra, mentre Gheddafi prende sempre più la cera di un grottesco Nerone e minaccia tutti.
Questa giornata di guerra ci restituisce un protagonista, anzi due. Il presidente Nicholas Sarkozy e la repubblica francese. Dopo la vergogna di aver offerto, ancora a poche ore prima che Ben Alì scappasse all'estero, le loro truppe speciali per sedare la rivolta. Anche trecento tunisini erano stati massacrati, ma l'Eliseo pensava a tener salda una dittatura amica. Con Gheddafi no, bisognava rilanciare l'immagine di Parigi e di Sarkozy. Nell'imbarazzo cronico degli italiani, che potrebbero trovarsi bersaglio di armi che loro stessi hanno regalato a Gheddafi neanche un paio di anni fa.
Sarà ancora una volta una scelta selettiva, che nessuno sentirà il bisogno si spiegare. Perché, a Manama, in Bahrein, le truppe saudite marciano per tenere saldo il trono di un emiro che massacra gli sciiti? perché a Sana'a, in Yemen, nessuno ritiene di dover fermare il presidente Saleh che manda i corpi speciali contro gli studenti? Troppe domande, non si sentono risposte, mentre Sarkozy fissa la camera con il suo stile aggressivo e chiede a francesi e cittadini di tutto il mondo come potrebbe l'Europa girarsi dall'altra parte?
Bengasi terrà, a questo punto. La guerra diventerà uno stillicidio, se non ci sarà una nuova risoluzione per truppe di terra. La cosa si complica enormemente. Una situazione imbarazzante, ottenuta ad hoc però. Lasciando che Gheddafi riconquistasse campo, città dopo città. In modo che l'aspetto emotivo fosse troppo forte e non puzzasse di Iraq e di petrolio.
Adesso comincia la terza fase di questa crisi. Prima la rivolta, senza un sostegno evidente. Poi la riscossa di Gheddafi, senza un sostegno ai ribelli, né evidente né nascosta. Adesso 'arrivano i nostri', dopo un mese di attesa e dopo sette anni - dal 2003 - di criminale complicità con Gheddafi. E domani si sentirà chiedere: "Cosa diranno i pacifisti?", come se la colpa fosse degli unici che dal 2003 - e da sempre - denunciavano i crimini di Gheddafi e di coloro, anche più colpevoli di lui, che lo trattavano da statista.
A Bengasi si combatte con le truppe lealiste in città, almeno trenta morti. Civili in fuga verso l'Egitto. Almeno questo dice al-Jazeera, alla quale andrà dedicata un'analisi a parte, alla fine di questa rivoluzione nel mondo arabo. Al-Jazeera dice, tutti riprendono. Il caccia abbattuto sui cieli di Bengasi, in poche ore, è diventato un velivolo mal manovrato dai ribelli e non un caccia di Gheddafi. Per ore, però, tutti l'hanno raccontata così. Al-Jazeera dice, tutti ripetono. L'Europa si lancia in guerra, come avviene sempre più spesso dopo la caduta del muro di Berlino.
No fly zone, si dice. Quindi rendere inefficaci i caccia bombardieri libici, ma anche - come visto - colpire i mezzi a terra. E quindi rendere inoffensivi anche eventualmente le strutture militari di Gheddafi, che in parole povere significa bombardare Tripoli. Dopo? Nessuno lo dice, tutti spergiurano che mai si entrerà via terra, mentre Gheddafi prende sempre più la cera di un grottesco Nerone e minaccia tutti.
Questa giornata di guerra ci restituisce un protagonista, anzi due. Il presidente Nicholas Sarkozy e la repubblica francese. Dopo la vergogna di aver offerto, ancora a poche ore prima che Ben Alì scappasse all'estero, le loro truppe speciali per sedare la rivolta. Anche trecento tunisini erano stati massacrati, ma l'Eliseo pensava a tener salda una dittatura amica. Con Gheddafi no, bisognava rilanciare l'immagine di Parigi e di Sarkozy. Nell'imbarazzo cronico degli italiani, che potrebbero trovarsi bersaglio di armi che loro stessi hanno regalato a Gheddafi neanche un paio di anni fa.
Sarà ancora una volta una scelta selettiva, che nessuno sentirà il bisogno si spiegare. Perché, a Manama, in Bahrein, le truppe saudite marciano per tenere saldo il trono di un emiro che massacra gli sciiti? perché a Sana'a, in Yemen, nessuno ritiene di dover fermare il presidente Saleh che manda i corpi speciali contro gli studenti? Troppe domande, non si sentono risposte, mentre Sarkozy fissa la camera con il suo stile aggressivo e chiede a francesi e cittadini di tutto il mondo come potrebbe l'Europa girarsi dall'altra parte?
Bengasi terrà, a questo punto. La guerra diventerà uno stillicidio, se non ci sarà una nuova risoluzione per truppe di terra. La cosa si complica enormemente. Una situazione imbarazzante, ottenuta ad hoc però. Lasciando che Gheddafi riconquistasse campo, città dopo città. In modo che l'aspetto emotivo fosse troppo forte e non puzzasse di Iraq e di petrolio.
Adesso comincia la terza fase di questa crisi. Prima la rivolta, senza un sostegno evidente. Poi la riscossa di Gheddafi, senza un sostegno ai ribelli, né evidente né nascosta. Adesso 'arrivano i nostri', dopo un mese di attesa e dopo sette anni - dal 2003 - di criminale complicità con Gheddafi. E domani si sentirà chiedere: "Cosa diranno i pacifisti?", come se la colpa fosse degli unici che dal 2003 - e da sempre - denunciavano i crimini di Gheddafi e di coloro, anche più colpevoli di lui, che lo trattavano da statista.
lasciate un pensiero se volete
ora dopo ora le notizie sono sempre più allarmanti, speriamo che si riesca a trovare un compromesso e le acque si calmino
RispondiEliminaArrivederci
Anch'io sono sconvolta parecchio...
RispondiEliminaCiao
Sì è veramente allarmante e tragico quanto sta succedendo.
RispondiEliminaCara Katya, speriamo che qualcosa di positivo possa ancora accedere: qui, tra Libia, Giappone, il nostro governo, è un disastro continuo.
Speriamo, cos'altro possiamo fare?
Ciao, falla la torta se ne hai voglia :)
Un abbraccio,
Lara
Ciao tesoro, continuiamo a credere e a sperare, è l'unico modo per scongiurare il disastro, l'importante è Essere uniti nello stesso desiderio! Pace, Amore; Libertà!!!
RispondiEliminaUn bacione.
Cara Katia
RispondiEliminaL'unica cosa che mi viene da pensare è che la pace non è di questo momdo se poi si agggiunge il delirio di onnipotenza, l'arroganza , la volontà irremovibile di non lasciare il "trono" c'è poco da aggiungere.
Certo è che non siamo messi bene e il bello deve ancora venire!
Anche a me Katya, prima il terremoto in Giappone adesso la guerra. Non se ne può più. Vedendo come soffrono in Giappone per una catastrofe naturale, come possono ammazzarsi così? Fa veramente paura. Noi siamo a Trapani e hanno già chiuso l'aeroporto civile, quindi immagina che ansia.
RispondiEliminaVolevo ringraziarti per il commento. Spero che avrai capito che i miei post di fashion sono una parodia dei blogs delle ragazzine. Non m'intendo affatto nè di moda, nè di accessori, e ancora meno di make-up. Però trovo divertente parlare di fashion per quelle over-50 come me (veramente quasi 60) Mi piacerebbe vedere altre donne della mia età postare questo tipo di foto, così ci scambiamo idee.
Tornando alla guerra, spero che smettano presto, come dicono. Purtroppo di solito queste cose s'ingrandiscono invece di diminuire. Io ho un'amica libica che è andata a trovare la madre due mesi fa e adesso si trova ancora a Bengazi e il marito e la famiglia a Roma sono preoccupatissimi. Sono d'accordo con Mammazan, chissà cosa succederà. Un abbraccio Katya!
mi viene solo in mente a come Gheddafi è stato accolto dal ns presidente del consilgio solo pochi mesi fa... senza parole
RispondiEliminaCiao katya!!!!che dire e' un disastro!!!!far morire tanta gente cosi'per niente,non riesco ad accettarlo eppure siamo tutti impotenti difronte a tutto cio'!!!!
RispondiEliminabuona notte e buon inizio settimana!!!
grazie Katya per la tua visita. E' vero è difficile parlare di cucina in questi momenti, anche perchè noi siamo fortunati rispetto a tutto quello che accade, possiamo essere LIBERI di fare e dire quello che pensiamo. E' un enorme privilegio rispetto alle dittature e ai governi ancestrali che opprimono ancora l'altra metà del mondo. Un abbraccio, apresto.
RispondiEliminaSpero che si trovi un compromesso, le notizie non sono certo confortevoli. . . Ti abbraccio Katya, bellissimo post!
RispondiEliminapurtroppo non credo che esistesse una soluzione pacifica a meno che non volessimo lasciare che gheddafi massacrasse il suo popolo...
RispondiEliminaCiao, bello il tuo post e giuste le tue parole, speriamo bene, sono sconvolta anch'io perchè mi rendo conto che le situazioni ti cadono addosso senza che tu possa fare niente!
RispondiEliminaCarissima! E' un post profondo e sconvolgente e non posso rivolgere tutti i miei pensieri a quel che sta accadendo nel mondo adesso.
RispondiEliminaSpero che tutti i nostri governanti abbiano le stesse illuminazioni dettate dal buon senso più che dall'ingordigia ed egoismo!
Un abbraccio, Barbara
Che bel post Katya! Anch'io in questi giorni sono molto depressa per la situazione internazionale. Fra il terremoto in Giappone, dove al fattore natura si è unito il sempre problematico nucleare, e il Medio Oriente, veramente il mondo è in affanno.
RispondiEliminaMi fa rabbia pensare, che se per il terremoto, l'uomo non ha alcuna colpa, le altre cose, con un po' di lungimiranza e di buona volontà, potevano essere evitate.
Speriamo in bene!
Baci e buona settimana
Giovanna
e come al solito i grandi potenti armatori hanno vinto un altra volta. ci voleva un altra guerra? secondo voi le intelligence internazionali quanto ci metterebbero a far fuori ghedaffi? secondo me poco. il fatto è che vogliono far guadagnare gli armatori. governi venduti! ho solo una profonda tristezza.
RispondiEliminaalla prossima, con una ricetta spero.
ciao
pacy
Io confesso di avere tanta paura...Speriamo bene.
RispondiEliminaE' una tragedia quello che sta succedendo, comunque in questo periodo sembra che non ci sia mai fine al peggio... Speriamo bene! Un bacio cara.
RispondiElimina